Riconoscere la propria malattia: ma prima ancora riconoscere che trattasi di malattia e non di una fisima momentanea. Questo che ho detto è il primo passo, non poco doloroso ma che apre uno spiraglio nella porta dietro la quale si è chiusi. In forza della progressiv mancanza di ossigeno un bel giorno finalmente ci si accorge della porta e che noi ci siamo dietro; che siamo li da molto tempo prima. Un giorno avevamo vissuto una vicenda dolorosa al cui ricordo ancora fremere di paura e quando il sintomo di allora che non si è mai allontamato dalla memoria si riconosce come ancora vivo e vegeto, allora l’allerta è massima e la ricerca della via di fuga pressante.