A partire dal giorno delle torri gemelle, ( quel giorno, in quella stessa ora, stranamene pensai “nulla sarà più come prima, e lo pensai ancor prima di vedere le immagini in televisione, lo pensai solo ascoltando una radio, io ero di passaggio in una via) è stato tutto un susseguirmi di allarmi diffusi nella società, in maniera sempre più ravvicinata tra loro, di natura tra loro diversa, globali. Siamo arrivati ad oggi, alla minaccia impensabile, indicibile, quella atomica. E’ un po’ come se un regista diabolico abbia deciso di trasformare in realtà gli scenari della fantascienza, genere letterario e filmico che ormai sempre più di frequente prefigura un suo presente dove si muovono personaggi che evocano, raccontano di un Ventunesimo secolo in cui la terza guerra mondIale falcidiò l’umanità . E da allora, da quel momento storico tragico decise di voltare pagina e di abolire le guerre. Questi futuri immaginati ma che a noi parlano in maniera forte e al momento presente ancora di più, raccontano di una umanità allo sbando che deve ricomincare da capo, con gli strumenti dell’uomo primitivo, comprese le armi con cui ci si difente, o si offende, per sopravvivere. Oppure parlano, come è il caso di molte sceneggiature della serie Star Treck di una umanità che ha deciso di abolire la guerra dalla storia e il ricorso sistematico ad essa per dirimere i contrasti tra le nazioni . Di una umanità che è partita alla conquista dello spazio grazie probabilmente all’aver usato le risorse in altro modo che per riempire gli arsenali di armi sempre più micidiali. La frequenza di questo riferimento ad una guerra terribile nel Ventunesimo secolo – riferimento così singolarmente presente nelle opere di fantascienza -, evoca un brivido di inquietudine nel momento storico presente.