Il professor Abbate era uno psicologo e a lui si veniva indirizzati per avere un responso che riguardasse le personali attitudini di studio, di lavoro, le proprie inclinazioni.. Il professore era dotato di un acume straordinario: Intuiva le caratteristiche delle persone che si rivolgevano a lui, già da un primo approccio. Andai io per prima da lui, – prima di consigliarlo per altri – Andai, a mia volta indirizzata da persona di fiducia, intorno ai vent’anni per analizzare alcuni miei problemi, più che per avere un orientamento di studio o di lavoro. Sia l’una che l’altra domanda non furono frustrate. In seguito, mi capitò di parlare a persone a me vicine del professore e di convincerle senza sforzo ad andare da lui. Anch’esse, a quanto so, ne furono conquistate . Mi sembra che per esse, come per me, il frutto del colloquio con Abbate sia consistito soprattutto nell’avere avuto un quadro della propria psicologia, un quadro che già da solo ha aiutato a identificare alcuni propri meccanismi e anche problemi intimi, aiutando di questi la individuazione e forse la soluzione. Voglio dire che un quadro del proprio Sè può essere sufficiente per lavorare su di Sè da soli, talvolta senza che ci sia bisogno di cercare approfondimenti; spesso dolorosi.