Biografici e autobiografici, Ritratti

Una donna bellissima.

Esile, elegante, seduta composta, eretta, portamento perfetto.
Davanti a me, seduta come me nella sala d’attesa dell’ambulatorio medico di oculistica, stava una donna anziana, che sembrava una splendida giovinetta. Non dico “ragazza” – dico giovinetta perché a questa parola associo elementi di grazia e di distinzione che non assocerei alla parola “ragazza”;
Per prima cosa ho  pensato che solo così la vecchiezza poteva essere accettata, esteticamente accettata. Mi sono paragonata a quella donna, mi sono vista come ero in quel momento e mi sono detta che avrei potuto migliorare il mio aspetto, ma che certamente non avrei potuto mai assomigliare a quella creatura. Un’altra caratteristica che di lei ricordo è quella che chiamerei modestia. Io penso che lei doveva essere certamente consapevole di avere un aspetto che induceva a guardarla ma non si notava nel suo modo di essere alcun come dire, compiacimento di sé, che di solito si ha quando si è consapevoli di essere in buona forma per così dire. La giovinetta poteva avere tra gli ottanta e i novanta anni e io non mi stancavo di osservarla. Descriverla per partecipare le mie impressioni non mi è facile, il ricordo è vivo quanto sfumato perché io non sono mai troppo precisa su singoli particolari di una persona : vengo colpita e catturata da un aspetto solo principale per me, in quel caso il portamento , l’eleganza, la modestia. Sì, anche la cura dei particolari nel suo abbigliamento tutto, ma non li ricordo con precisione. Ricordo che aveva i tacchi sottili e abbastanza alti, le calze sottili e di colore intonato alla calzatura. Portava il suo abito forse un abito intero ma che fosse abito intero o gonna non ricordo con precisione con grande disinvoltura ed eleganza, come dicevo all’inizio.
I capelli: non ricordo; forse erano raccolti a chignon, erano castano chiari e se tintura avevano non si notava affatto. E credo ricordare inoltre che la bella signora aveva un accenno di veletta sul volto, e tuttavia questo accessorio antico non dava di lei la impressione di una donna fuori del tempo, antiquata, anzi. Non occupava spazio; mi vien da dire non occupava spazio inutilmente, non tanto e solo e perché era magra, ma perché di una persona così eccezionale non si sarebbe percepito mai il disturbo della presenza. Sì, perché ci sono persone noi per primi per gli altri si intende, che disturbano se a lungo occupano il nostro spazio visivo. Può avvenire per ragioni diverse: perché sono sgradevoli di aspetto, oppure si comportano in modo maleducato, o aggressivo, o disturbano, perché ci risultano antipatiche chissà perché poi.  Ecco, se molte persone intorno a noi e noi per primi si intende, avessero alcune delle caratteristiche di discrezione, modestia, eleganza, bellezza di lei donna bellissima che catturava il mio sguardo, ecco allora sarebbe molto gradevole ogni momento. Ho divagato e ho abbandonato un po’ le mie descrizioni intorno alla bella signora o signorina forse. Forse la donna più bella che io fino ad ora ho incontrato.

Germana Pisa

Milano 2 gennaio 2020

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