Eco e ambiente, Interviste

Cambia il clima, la natura risponde.

Alina, una cara amica che con George risiede in alcuni periodi dell’anno nella dimora di famiglia situata – all’interno di una vasta area di parco e orto – nell’entroterra di un lago lombardo, ha risposto gentilmente per prima e subito alla mia domanda che avevo posto, a lei e George come ad altri amici, per sapere se sia vero che nella vegetazione, nella flora, nelle varie specie di piante e verdure si comincino a notare gli effetti del cambiamento climatico, specificamente pensando al rialzo della temperatura media globale. Ge: “Mi diceste, Alina, alcuni anni fa, se ben ricordo che alcune piante e fiori che hanno ornato per decenni il vostro parco non crescono più; forse mi diceste che sono state sostituite da altre. Ricordo bene? A distanza di tempo da allora, come va? Mi interessa molto sapere dalla tua voce e dalla esperienza vostra cosa sta cambiando intorno a noi nella natura…” Alina: “Da noi il grosso cambiamento è dovuto al fatto che una volta questo giardino veniva seguito e curato quasi quotidianamente da maggio a novembre. Adesso non riusciamo più, solo qualcosa in luglio e agosto, perciò l’orto non esiste proprio più, e neppure i fiori, tranne qualcuno molto resistente, anche perché prima venivano bagnati regolarmente da noi, si strappavano erbacce, eccetera, e adesso più. Con questo non voglio dire che non esista il cambiamento climatico, anzi. Un tempo  riuscivamo ad avere azalee e rododendri, piante che richiedono terreno acido anche se questo terreno non è acido, e da almeno una ventina d’anni non crescono più appunto perché piove meno e soprattutto non più regolarmente. E poi forse il fatto che si nota di più è la frutta che matura con notevole anticipo rispetto a un tempo: ciliege, fichi, cachi. Però sono convinta che anche adesso, se riuscissimo a dedicare al giardino forze e tempo come una volta, qualche risultato in più l’avremmo. Il vero cambiamento è che da un po’ gli inverni sono meno freddi. Prima dovevamo riparare alcune piante perché non gelassero in inverno. Adesso più.” Grazie ad Alina

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