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John Barrow e il principio antropico.

Nelle ultime ore è mancato John Barrow, lo scienziato inglese, cosmologo di fama, noto per la sua teoria detta del “principio antropico”; https://www.adelphi.it/libro/9788845916601 oltre che per la eccellenza delle sue opere divulgative. Desidero ricordarlo con il testo di un articolo a lui dedicato sul Corriere della Sera di oggi 28 settembre – che trascriverò in calce al mio scritto – e proponendo alla lettura una intervista che egli aveva rilasciato negli anni ’90 del secolo scorso alla rivista Newton, e che mi aveva molto colpito. La pubblicai in Cronache terrestri http://www.cronacheterrestri.it/2008/02/23/luniverso-dal-big-bang-a-dio-intervista-a-john-barrow/ – Nella comunità scientifica, il suo tentativo di conciliare attraverso un ragionamento scientifico la realtà dell’universo e di spiegare come abbia potuto manifestarsi la vita sulla terra con la esistenza di Dio, era motivo di isolamento e forse anche di derisione. Certamente di incomprensione. Principio antropico ha nome la sua teoria. Si spegne con Barrow un uomo brillante, di valore, che ci ha comunicato la sua conoscenza scientifica e trasmesso la forza delle sue convinzioni, controcorrente nel mondo degli scienziati. Sono pochi quelli che condividono la sua fede nella esistenza di un Ordinatore. Dal Corriere della Sera di oggi 28 settembre 2020 –

“Era molto legato all’Italia, e in particolare a Milano, dove nel 2002 aveva portato lo spettacolo Infinities, regia di Luca Ronconi, in cui la teoria scientifica si trasformava in visioni teatrali e poetiche. E proprio in Italia, in esclusiva per il Mulino (a cura di Pino Donghi), è prevista l’uscita il 29 ottobre del suo nuovo libro 1+1 non fa (sempre) 2. Si è spento dopo una lunga malattia lo scienziato inglese John D. Barrow, 67 anni, matematico e astrofisico, docente di Scienze matematiche a Cambridge, celebre oltre che per le sue ricerche anche per il suo lavoro di divulgatore (tra l’altro era direttore del Millennium Mathematics Project, iniziativa per la diffusione della conoscenza matematica).

In ambito scientifico Barrow era noto soprattutto per aver sviluppato il «principio antropico» in campo cosmologico. Si tratta di una teoria discussa, illustrata dallo scienziato anche nell’omonimo saggio Il principio antropico (scritto con Frank Tipler, Adelphi, 2002): nel saggio Barrow sottolineava come la stessa esistenza dell’universo potesse venire meno in caso di variazioni infinitesime delle costanti cosmologiche, e legava quindi le proprietà del cosmo alla necessità di sviluppare la vita, e più ancora, la vita intelligente. La teoria sosteneva non la centralità ma la peculiarità dell’uomo nel cosmo, una visione vicina alle idee del fisico Roger Penrose che connettono universo, coscienza, riflessione filosofica. Tanti gli argomenti dei suoi studi: la ricerca della teoria del tutto, cui aveva dedicato il saggio Teorie del Tutto. La ricerca della spiegazione ultima (Adelphi, 1992), i rapporti numerici alla base del cosmo (Perché il mondo è matematico?, Laterza, 1992), il destino e la struttura dell’universo. Proprio in quest’ambito aveva elaborato quello che definiva «il paradosso di Groucho Marx», quasi una trasposizione in ambito cosmologico della celebre battuta del comico americano («non voglio essere socio di un club che ammetta me come socio»): «Un universo abbastanza semplice da essere capito è troppo semplice per produrre una mente capace di capirlo».

Tra gli altri campi di studio di Barrow, spiccava il concetto di «infinito». Proprio a questa entità matematica misteriosa e affascinante, Barrow aveva appunto dedicato nel 2002 lo spettacolo Infinities, coprodotto dal Piccolo Teatro, in cui venivano messi in scena i vari infiniti descritti dalla matematica: i numeri infiniti di Galileo Galilei, le matrici di David Hilbert, il concetto di infinito sviluppato da Georg Cantor e così via. Lo spettacolo vinse il Premio Ubu per il teatro nel 2002.

John D. Barrow era stato insignito nel 2006 del Premio Templeton, «per i suoi scritti sulla relazione tra la vita e l’universo», mentre proprio all’inizio di quest’anno, il 5 febbraio 2020, era stato nominato da Papa Francesco membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze.”

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