Grazie, Signore
del canto soave e rallegrante degli uccelli
che tu mi doni
in quest’alba d’Amore tuo, per me.
Grazie
per le infinite prove
del tuo Amore per me.
Grazie per le parole dette e non dette
Da questa
penna
che si fanno
Specchio quanto mai trasparente
di una realtà
che altrimenti non vedrei se non
riflessa in uno specchio.
E, nello specchio vedo,
il tuo Amore per me
come nel canto rallegrante
di questi uccelli fuori
mentre l’alba prorompe oltre le nubi
oltre la notte che
sta per lasciarmi
dando spazio alla luce
Finalmente!
Grazie delle promesse mantenute
Grazie delle parole di mio figlio
che sono trasparenti
come giglio trasparente
nel suo terso candore!
Grazie
del primo spiraglio di luce
che mi doni in quest’alba
che viene, ormai vicina
ah1 quanto vicina!
E poi
grazie degli occhi di mio figlio
nei quali vedo ciò che di più bello
mi è concesso di vedere al mondo
Signore!
Ricordi cosa scrissi, un giorno?
(le parole allora, forse
mi venivano dettate da Te)
Dissi (a mio figlio): Se salvezza io avrò
lo dovrò senz’altro a te”.
Così scrissi nella poesia
Così ripeto adesso a Te, Signore:
di quest’alba di pace GRAZIE
Germana Pisa
26 Marzo 1981