Biografici e autobiografici, Iperluoghi

Ciaùla: come mai?

Un giorno mi sono sentita come “Ciaùla che scopre la luna”. Non so cosa darei per ricordare in quale stato d’animo fossi quel giorno per sentirmi “Ciaùla che scopre la luna”. Io credo che oggi che la mia autostima è stranamente più alta del solito posso confessare questa cosa. Da cosa deduco che il livello della medesima si è alzato? dal fatto che non provo disagio al pensare al mio nome e cognome: oggi sento di accettarli e forse di appartenervi . Miracoli della psiche! Questa cosa strana del disagio per proprio nome cognome mi ha sembre imbarazzato non poco. Ma ho divagato, e torno a Ciaùla: considero il fatto di non ricordare in quale stato fossi il giorno che ho scoperto la pagina con la storia di Ciaùla come molto positivo. Tuttavia il “ricordo” del fatto, cioè il ricordo del preciso istante, di me che leggo in quel preciso istante la emersione di Ciaùla da un non identificato sotterraneo, e il fatto di sentirmi come lui, quello ce l’ho  sempre in mente. Da quello la memoria non mi risparmia. Ho sempre immaginato Ciaùla come un uomo abbastanza vecchio, e ho immaginato il suo corpo che si fa strada, anzi che emerge da quella che potrebbe essere una buca profonda. Sepolto vivo? Era un minatore Ciaùla? Si era un minatore. Non ricordavo che lo fosse, ricordo la profonda commozione che provai alla potente immagine di lui consolato dalla luna, dopo tanto buio. Fino alle lacrime.

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