Non sono convinta che il massimo che noi possiamo fare per salvaguardare la nostra memoria futura, a livello personale e collettivo, sia digitalizzare tutto. Avere questo proposito e non altro che questo significa affidarsi totalmente alla convinzione assoluta che continueremo ad avere accesso all’energia nella misura esponenziale con cui la stiamo usando. Questa mi sembra una fiducia cieca. Io penso che sarebbe opportuno che noi ci si impegnasse al recupero di saperi tradizionali, di modi di archiviazione tradizionali, di modi tradizionali e antichi di conservazione della memoria, al recupero di competenze antiche che potremmo riacquisire, per evitare che un giorno ci troviamo nella condizione di quella descritta, ad esempio, in Farhenheit 451 quando, alla fine della drammatica vicenda del mondo preda di oscurantismo, violenza e repressione di ogni libertà di conoscere oltre a ciò che una dittatura mediatica impone, pochi eroici cultori e salvatori del patrimonio scientifico, letterario, artistico si impegnano ad imparare ognuno di loro a memoria un’opera di ingegno, una memoria fondamentale, dopo la avvenuta quasi totale distruzione di ogni libro e testimonianza scritta del passato. Se può sembrare che la mia visione è troppo estrema ed estremamente pessimista, io invito a pensare a quanto è accelerato il degrado dell’ambiente, a quanto lo è il bisogno di energia; a quanto questa presto diventerà una merce troppo preziosa perchè noi pensiamo di poterne usufruire per ragioni che non siano di sola sopravvivenza.
Si parla tanto di energia ultimamente, ci sono segnali intermittenti nei media che nominano blackout possibili imminenti. Mentre scrivo queste cose mi sento tutto meno che sola e fuori di testa nel preconizzare un futuro di carenza di un bene così prezioso come l’energia, che alimenta la quasi totalità degli aspetti della nostra quotidianità; tutt’altro che sola nel paventare un futuro non troppo lontano in cui si sarà rivelato – spero – lungimirante e prezioso e virtuoso avere conservato in maniera antica ogni memoria. Mi sento al contrario in compagnia di una figura eccellente: un grande vecchio, tra i precursori del web che un giorno ammonì: stampate tutte le vostre foto, tutte quelle almeno a cui tenete di più, in vista di un possibile medioevo prossimo venturo…Sappiamo quanto può essere labile la permanenza nel web di informazioni, scritti e foto che a quel mondo abbiamo affidato: basta un backup in meno e perdiamo tutto. Non foss’altro che per questo, forse, sentirsi per un giorno e più cassandre non può nuocere!
Germana Pisa
11 gennaio 2022