Biografici e autobiografici, divagazioni

i 12 lettori di Alessandro.

L a domanda è: quando Alessandro Manzoni si rivolgeva ai suoi 12 lettori sapeva chi erano, e soprattutto era certo che esistessero? Non lo sapremo mai, immagino tuttavia che avesse qualche notizia in merito. Penso anche che avrebbe continuato a scrivere anche dopo qualche defezione, almeno per quanto riguarda il suo capolavoro: I Promessi Sposi, perchè immagino che quando uno scrittore comincia un romanzo e anche se ancora non ha in testa tutti i particolari dello svolgimento, ma ha già abbozzato i profili dei protagonisti, di solito questi prendono la mano e dicono si crei una sorta di magia per cui essi dialogano con lo scrittore e lo conducono per mano nella loro vicenda. Quindi non credo che il grande Alessandro, per il quale a maggior ragione che in altri casi saranno valse le medesime dinamiche, avrebbe smesso di scrivere anche fosse venuto a sapere che uno o due dei suoi 12 lettori aveva smesso di seguirlo. Il fascino di queste dinamiche, che mi pare sia confermato da altri scrittori e di ogni tempo, è incomparabile. Non posso non pensare per affinità di argomento ai “Sei personaggi in cerca d’Autore” che molti decenni piu’ tardi ed in un altro secolo il genio di Pirandello ci avrebbe fatto conoscere. Lì, il dialogo tra autore e personaggi è esplicito e ci colpisce e coinvolge con una potenza di immagine incredibile. Vorrei tornare a chiedermi ancora perchè si scrive e se ogni scrittore abbia un suo di motivo, o piuttosto se i motivi siano una manciata e sempre quelli. Forse per rispondere, è invece di continuare a girare intorno all’argomento, dovrei decidere di considerarmi uno scrittore e provare a creare dei personaggi, e vedere se mi prendono la mano.

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