Biografici e autobiografici, Eco e ambiente

Nandina che vive ancora.

L’altro ieri mattina la custode mi ha mandato un messaggio, corredato da una foto; la foto ritraeva alcuni rami di bacche rosse: bellissime. Mi chiedeva se le volevo e non ho esitato a dirle che sarei scesa subito a prenderle. Nell’atrio adiacente il giardino giacevano per terra i rami della pianta di Nandina domestica che fino all’altro ieri faceva mostra rigogliosa di sè -creando una cortina verde che cingeva il prato. Poco più in là da quel massacro di alberi stava alacremente lavorando il giardiniere condominiale, che aveva fatto la scelta – a sua dire necessaria, in previsione di maltempo imminente previsto – di abbattere le Nandine più alte, che riteneva avrebbero ceduto sotto i colpi di quell’evento atmosferico incombente. Le bacche rosse che mi accingevo a conquistare erano il fiore di Nandina e le avevo ammirate ogni giorno . Nel rientrare a casa, poi, qualche minuto dopo, con le mie bacche rosse tra le braccia, e passando vicino ai rami caduti ne ho raccolto un grande fascio Sul mio balcone ho ricreato la cortina vegetale che tanto ho ammirato… segue

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