Biografici e autobiografici, Eco e ambiente

Il pino di Natale 2020.

Oggi è stato il giorno dell’eutanasia del mio pino. Avevo avuto grandi progetti su di lui, avevo pianificato la sua vita per i mesi a venire, fino al prossimo Natale. Non dubitavo che avrebbe mostrato la sua fiorente bellezza, aumentata dal luccichio delle decorazioni argentee e dorate e dai led anche nei giorni intorno al Natale 2021. SI è ciechi quando si coltivano troppe aspettative. D’altra parte, mi ha un po’ ingannatp, PINO perchè ha nascosto la sua malattia fino al giorno in cui essa ha cominciato a manifestarsi in modo che non potevatenerla nascosta. Da quel giorno poi è stato uno sfacelo, faceva pena a vederlo, perdeva tutti gli aghi, a migliaia, a decine di migliaia. Stamattina ho chiesto a un dottore di passaggio che aveva con se’tutti gi strumenti chirurgici atti alla bisogna di porre fine per piacere alle sofferenze di Pino. Un po’ anche alle mie nel vederlo ridotto in quello stato. Cosa avrei dovuto fare di più saggio che tenerlo in vaso, passato il Natale? Facile dirsi adesso le cose: bisognava affidarlo a chi lo ripiantasse nella terra di un giardino o di un campo. Ingenuamemte ho pensato che sarebbero bastate le mie cure per tenere Pino felicemente in vita.Non c’è altro da dire.

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