Biografici e autobiografici, Iperluoghi, Letterari

Ultimo sogno della notte.

Poco prima del risveglio, ancora nel sonno ma in uno  stato di coscienza intermedio tra il sonno e la veglia, continuo a dirmi che devo segnare questo sogno che ancora sto sognando, prima che si cancelli dalla mente. Infine un po’ faticosamente mi desto e metto i piedi per terra, attenta a non attivare troppo la mia attenzione alle cose diurne per non perdere il sogno dalla mente. Comincio a prendere di questo appunti sulla applicazione documenti del mio cellulare . Faticosamente – ma ancora è tutto chiaro in me – scrivo: Siamo in un luogo di campagna, siamo alcune donne, amiche, parenti non so.. C’è stata una battaglia sanguinosa intorno alla casa e un uomo arabo, un uomo islamico giace ferito a morte fuori nel giardino in mezzo a rifiuti o resti della battaglia. Noi amiche ci prepariamo per scendere in città. Intanto vengono persone islamiche e siamo in tregua e ci dicono che l’indomani verranno a portare via il corpo. Noi stiamo per partire abbiamo questo cruccio del corpo lì per terra, pensiamo che comincerà a sentirsi l’odore. Ma ecco ci accorgiamo che l’uomo non è morto, io in un certo senso me la sentivo. L’uomo ora è ricoverato nel letto della nostra casa, lo curiamo gli portiamo acqua da bere e beve.  L’uomo si riprende, è semiseduto sul letto adesso, è palesemente sollevato. il suo viso..il suo viso mi ricorda quello di un attore, non so se un attore di colore, uno bravo che mi piace. Parliamo – una di noi -non so se io – siede in un angolo ai piedi del letto mentre lui parla . Lui è sollevato, sorride, poi si mette i contatto per telefono con i suoi da qualche parte; racconta che non è morto dice dove si trova e che lo stiamo curando. Intuiamo che lo rimproverano e che gli dicono che si trova tra nemici, lo mettono in guardia. Ma lui apparentemente sembra dire che siamo in pace e si sta accalorando nel dirlo , perché non viene né capito, né approvato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.