Biografici e autobiografici, Eco e ambiente

il piccolo Elfo.

Erano i primi anni 2000 quando lessi su di una rivista della esistenza degli Elfi. No, nulla a che vedere con le mitiche, magiche creature del bosco; anche se gli Elfi di cui lessi allora non si sarebbero sottratti – io credo – ad un accostamento con quelli. Anzi, ne hanno fatto proprio il nome! Ho in mente in maniera precisa la pagina dove incontrai il breve articolo che parlava di questi Elfi che abitavano tra l’Emilia e la Toscana. Ricordo la impressione che mi fece sapere di queste persone che sceglievano di vivere nella natura, avendo come acquedotto la fonte o il ruscello e – nei casi delle scelte più radicali –  facendo a meno della elettricità. Come sostentamento avevano i  prodotti della terra; quasi certamente, a quanto ricordo, spesso il baratto come forma di approvvigionamento. Dopo tanti anni ho ritrovato gli Elfi nelle ultime 72 ore, per via della incredibile storia del bimbo perso nel bosco; e ho immaginato essere tra una minoranza a sapere della loro esistenza. Non mi sono stupita eccessivamente di venire a sapere che un bimbo aveva vagato nel bosco da solo; probabilmente non pensando più di tanto ai possibili cattivi incontri. Questo certamente per la tenerissima età, ma anche per il fatto di essere abituato a conoscere il bosco e le sue creature, frequentandolo fin dai primi tempi della sua vita. E anche il buio della notte nel bosco non lo ha sgomentato come sgomenterebbe chiunque perché non c’è la luce elettrica nella casa dove abita con i genitori. Il piccolo Elfo conosce la luce del sole e il chiarore della luna. – Nella immagine di copertina e in quellain evidenza due fotogrammi dalla saga filmica: “Il signore degli anelli”un protagonista: l’Elfo

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